Caprifico, fico vero, falsi frutti e vespe simbionti

Sfatiamo un mito: i fichi non sono frutti, ma infiorescenze carnose che racchiudono tanti piccoli frutti, gli acheni, cioè quelli che per noi sono i semi.
Ci sono piante maschili e piante femminili chiamate, rispettivamente, caprifico e fico vero. Il caprifico, pur avendo sia parti femminili sia maschili, in realtà svolge la sola funzione impollinatrice, perché la parte femminile è modificata da una vespa della grandezza di un moscerino, la Blastophaga psenes, che vive negli ovari, rendendoli sterili. Il polline del caprifico viene quindi trasportato dalla vespa che, dovendo deporre le uova, sciama sia verso altri caprifichi sia verso i fichi veri. Il differente effetto è dato dalla conformazione degli ovari: nel caprifico gli stili sono corti e quindi la vespa può tranquillamente accedervi e deporvi le uova, mentre nel fico vero sono molto più lunghi e inaccessibili, tanto che la vespa finisce per lasciarvi solo il polline che ha attaccato sul corpo. È per questo che i caprifichi hanno frutti coriacei e immangiabili, mentre i fichi veri, o eduli, riescono a produrre semi e quindi le infruttescenze che tanto amiamo.
L’uomo ha però selezionato anche varietà di fichi commestibili a possibile maturazione partenocarpica, ovvero senza che sia avvenuta la fecondazione. Laddove la varietà sia permanente – ovvero i frutti rimangano attaccati all’albero nonostante non siano stati fecondati – questo permette di assaporare tutto il gusto dei fichi anche dove la vespa non esiste (essa non riesce infatti a sopravvivere a temperature inferiori ai 9°). Attenzione però: la fecondazione è comunque sempre possibile, anche se magari è indesiderata: essa fa sì che i frutti abbiano la buccia più spessa e la polpa più asciutta, rendendoli inadatti a particolari utilizzi, come per esempio l’essiccazione.
Ogni specie di Ficus ha il proprio insetto simbionte; le uniche che condividono l’impollinatore sono il Ficus carica e il Ficus palmata.
Caprifico e fico vero hanno entrambi tre diversi siconi (o infiorescenze), che portano ad altrettante fruttificazioni:

  • fine primavera o inizio estate: fioroni (fico vero), mamme o cratiri (caprifico)
  • estate: fichi, forniti o pedagnuoli (fichi veri), profichi (caprifico)
  • autunno: cimaruoli (fichi veri), mammoni (caprifico). Spesso è questa maturazione rimane incompleta, dipende dalle temperature medie stagionali.

La pianta del fico può raggiungere un’altezza di 10 metri e arrivare anche a 70 anni. È produttivo per almeno 30 o 40 anni. Resiste bene alla siccità, ma non a temperature al di sotto dei 10°.

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