Appartenente alla stessa famiglia del girasole, l’Heliantus tuberosus porta con sé un ventaglio di volgarizzazioni che gettano su di esso una luce che, la maggior parte delle volte, è semplicemente esotica, mentre altre lo avvolgono in un vero e proprio velo di mistero. Se Heliantus si spiega con l’eliotropismo (la facoltà di alcune piante di questo genere a voltare il capo verso il sole), la volgarizzazione più famosa, topinambur, ha un’origine ben più fantasiosa: si tratta della francesizzazione del nome di una tribù brasiliana, i Tupinamba, i cui membri furono esposti a Parigi nel 1613. I rivenditori dell’Heliantus tuberosus approfittarono dello scalpore suscitato da questi individui, che praticavano il cannibalismo sui prigionieri di guerra, per rivenderlo come topinambur. Insomma, un’operazione di marketing a tutti gli effetti.
Che dire poi di tartufo di canna, rapa tedesca, carciofo di Gerusalemme e girasole del Canada? Se il primo nome è abbastanza intuitivo sembra che rapa tedesca sia dovuto all’arrivo in Germania, nel XVII secolo, di questo ortaggio, dove fu largamente apprezzato.
Il secondo e il terzo nome nascondono in sé una parziale verità. Il topinambur ha in effetti un sapore che ricorda il carciofo, anche se si presenta come un tubero: da qui carciofo (di Gerusalemme). Secondo alcune fonti, la denominazione di Gerusalemme deriverebbe invece da una dizione sbagliata della parola girasole nel mondo anglosassone. Per altre furono i Puritani inglesi che, emigrati nel nuovo mondo, battezzarono la pianta in onore della città di Nuova Gerusalemme che contavano di fondare.
In effetti, l’Heliantus tuberosus è originario del Canada e fa parte della famiglia del girasole: da qui il nome girasole del Canada, meno evocativo ma, senza dubbio, più realistico dal punto di vista etimologico.